Via Farini (G. Maretto, S.Antonio da Padova)

Storia e contesto territoriale

La fontana si trova all’esterno del Santuario di Sant’Antonio di Padova che è collocato al bivio di due importanti arterie cittadine: via Carlo Farini, medico, storico e politico dell’Ottocento, e via Piero Maroncelli, patriota, musicista e scrittore.
Nel piccolo slargo che si apre davanti ad esso fu collocata nel 1932 la fontana dedicata al Santo. L’edificio sacro fu progettato dall’architetto milanese Paolo Cesa Bianchi, e la sua costruzione si protrasse per quattro anni, dal 1902 e il 1904. Il santuario subì poi numerosi rimaneggiamenti fino agli anni settanta del secolo scorso ed intervennero numerosi architetti come Caccia Dominioni.

La fontana è adornata da una statua del Santo, opera di Giuseppe Maretto, scultore, di cui  si conservano purtroppo ben poche informazioni. E’ divenuto celebre soprattutto come scultore, autore di busti, ritratti e opere di genere. Oltre alla Fontana qui descritta, altre opere pubbliche vedono la sua firma come la casa Della Fontana in Viale Vittorio Veneto, la Santa Lucia nel Duomo di Milano e molte altre sculture nel cimitero Monumentale.

Il contesto

Zona importante di Milano, antica e con monumenti  di rilievo. Quest’area si trova a ridosso del Borgo degli Ortolani  o Borg di Scigolatt, la cui storia è molto vecchia, infatti inizia verso la metà del IV secolo, quando il  vescovo Martino nel 356 fondò, scegliendo un luogo in mezzo ad un bosco (in latino nemus), un monastero, che si salvò dalle distruzioni barbariche dei secoli successivi. La chiesa e il convento subirono nel corso dei secoli molte disavventure.

La chiesa, Sant’Ambrogio a Nemus,  è ancora visibile in via Peschiera, come pure il chiostro del monastero, da oltre un secolo divenuto proprietà dell’Opera Don Luigi Guanella.

Le molte risorse idriche della zona, il Nirone insieme a varie rogge e fontanili, come la roggia della Peschiera, lroggia Marianella che proveniva dall’area dell’attuale Villa Simonetta, scendeva per via Lomazzo e percorreva l’ultimo tratto di via Paolo Sarpi per scorrere quasi diritto verso sud e il fontanile di S. Rocco che proveniva da piazza Coriolano e fluiva lungo via Niccolini, furono certamente uno dei motivi principali per cui si svilupparono una serie di cascine, i cui prodotti  venivano coltivati in abbondanza, raccolti e venduti dando così origine al nome del borgo.

Il Cimitero Monumentale, nato dopo una lunghissima travagliata storia e soprattutto costellata di litigi e faziosità, è il primo cimitero di Milano, che sostituiva i numerosi camposanti, poco salubri, sparsi in città. Le caratteristiche della costruzione e della tipologia di monumenti funebri e della cura verso i defunti ne hanno fatto uno dei più importanti cimiteri dell’Europa.

La Torre Arcobaleno, nata nel 1990 per iniziativa di un gruppo di aziende che trasformarono un anonimo serbatoio idrico elevato nel 1964 nel perimetro della stazione ferroviaria di Porta Garibaldi in un coloratissimo omaggio alla creatività milanese.

Infine la fontana è stata anche teatro di un fatto di cronaca: Franco Verga, deputato della Democrazia Cristiana, venne trovato senza vita la mattina del 28 agosto 1975 adagiato nella fontana di fronte alla Basilica di Sant’Antonio, apparentemente annegato in circa 30 cm d’acqua. Fu rinvenuto sdraiato sul fondo della vasca sovrastata dalla statua del santo. A suo nome è intitolato il parco, nato a Quarto Oggiaro, sull’area dismessa dalla Raffineria Fina e progettato come tributo all’agricoltura lombarda dall’architetto inglese Diana Armstrong Bell con 4 fontane.

La zona fa parte del Municipio 8 e del Nucleo di Identità Locale n.69 SARPI.
Nuclei sono stati creati per la gestione del Piano di Governo del territorio e sono disegnati secondo le vocazioni dei quartieri, le loro centralità locali, il tessuto edilizio ed infine la morfologia urbana. Importanti per inquadrare interventi e progetti.

Caratteristiche tecniche

Fontana a perdere di circa 45 mq, è costituita da una singolare vasca trapezioidale di pietra terminante ad una estremità con due vaschette tonde sormontate da due coppe con zampillo; all’altra estremità vi è la statua di bronzo raffigurante il santo che parla ai pesci, opera dello scultore Giuseppe Maretto. Lungo la base c’è incisa la scritta: ” Udite la parola di Dio voi pesci del mare e del fiume”.

Vincoli

Vincolata dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici.

Progetto

La statua è opera dello scultore Giuseppe Maretto.

Visite ed informazioni

La fontana si trova su una piazzola circondata da aiuole ed alberelli e quindi sempre visitabile.