Fontane ai giardini di Porta Venezia

I Giardini di Porta Venezia

I Giardini di Porta Venezia, furono realizzati nel XVIII secolo su progetto dell’architetto Piermarini su un’area che apparteneva ai Monasteri di San Dionigi e delle Carcanine. L’area precedentemente era di proprietà della famiglia Dugnani, suddivisa in orti coltivati ed attraversata da una rete di corsi d’acqua, di cui rimangono tracce visibile nei laghetti e canaletti presenti nei giardini pubblici stessi. 

Il progetto del Piermarini, tipicamente “alla francese”, oltre ai laghetti e giardini aveva una gradinata che collegava i giardini ai Bastioni, le cancellate intercalate da vasi neoclassici, l’area gioco del pallone dove oggi sorge il Planetario.

Nel 1862 vennero inaugurati i Nuovi Giardini pubblici progettati dall’architetto Balzaretto che integrò lo spazio con il Palazzo Dugnani, realizzando sul lato sud un giardino di stile paesaggistico e sul lato nord un giardino pittoresco con un sistema di rocce artificiali per sfruttare il dislivello esistente arricchito da giochi d’acqua.

L’ultimo intervento progettuale è quello dell’architetto Alemagna, necessario per restaurare il parco a seguito delle grandi esposizioni che vi si tennero nel decennio 1871-1881. Tra gli interventi più significativi si segnalano il grande ampliamento del laghetto, la sostituzione della scalinata del Piermarini con una doppia rampa di scale che sale fino ai Bastioni racchiudendo una cascata d’acqua al suo interno e la modifica del fosso, disegnato dal Balzaretto come barriera tra la Villa Reale, via Palestro e il giardino. Tra il 1890 e il 1915 vengono inclusi nei giardini il Museo Civico di Storia Naturale, lo zoo, poi chiuso, ed il Planetario. Nel 2002 i Giardini pubblici vengono rinominati in onore dello scomparso giornalista Indro Montanelli (1909-2001).

 

Storia –  Caratteristiche tecniche – Vincoli – Progetto – Visite

Storia

La fontana,a forma di vasca, dietro Palazzo Dugnani venne costruita, come arredo, nel 1881 per l’Esposizione Nazionale, fortemente voluta dal governo sabaudo per risollevare le sorti del paese. Mentre il laghetto sotto il monumento a Luciano Manara  – eroe delle Cinque Giornate di Milano – è una fontana di tipo naturalistico, inserita nell’ultimo progetto dell’architetto Alemagna di rifacimento dei giardini dopo le devastazioni dovute all’Esposizione Nazionale.

Caratteristiche tecniche

La fontana di Palazzo Dugnani, di circa 330 mq, è costituita da un bacino di forma tondeggiante al cui centro emerge uno scoglio, ricoperto di muschio dal quale si eleva un getto verticale. Il bordo vasca è in marmo bianco e il fondo si presenta in massetto di quarzo lisciato, il corpo naturalistico centrale è in roccaglia, o pietrame agglomerato, con muschi decorativi.

Il laghetto, di circa 100 mq, ha un bordo vasca in roccaglie di ceppo, con quinta naturalistica addossata ai bastioni realizzata con roccaglie di grosse dimensioni.

Tutte e due scaricano direttamente in fognatura senza ricircolo.

Vincoli

Sono sottoposti alla tutela della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Provincia di Milano in base alla normativa vigente.

Progetti

Il progetto della prima è inserito nella revisione dei giardini effettuata per l’Esposizione Nazionale del 1881 mentre il secondo è nel progetto di rifacimento dei giardini dell’architetto Alemagna.

Visite e informazioni

Le fontane  si trovano  all’interno dei giardini di Porta Venezia e quindi ad accesso regolamentato.

Orario: gennaio e febbraio 6.30-20; marzo e aprile 6.30-21; maggio 6.30-22; da giugno a settembre 6.30-23.30; ott 6.30-21; nov-dic 6.30-20 Indirizzo: Bastioni di Porta Venezia, via Manin, via Palestro, Corso Venezia

Come arrivare: in tram con le linee 1-9; in bus con le linee 61-94; in metro con la linea M1 (Palestro-Porta Venezia) e con la linea M3 (Repubblica-Turati).