Fontane – Piazza Luigi di Savoia

 Storia –  Caratteristiche tecniche – Vincoli – Progetto – Visite

 Storia e contesto territoriale

Le fontane sono collocate all’estremità opposte di un’area adibita a giardino pubblico, sulla sommità di gradinate circolari, discendenti in un avvallamento, circondato da panchine, inserita nella piazza intitolata a Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi ( 1873 -1933), esploratore ed alpinista italiano.
Da un lato il fianco della Stazione Centrale, dall’altro un piccolo chiostro con cappella, resti della cascina Pozzobonelli (secolo XV, restaurata nel 1907).

Il contesto

Quest’area era in piena campagna all’inizio del Novecento, con il Trotter che si affacciava su piazza Duca d’Aosta e la cascina Pozzobonelli, già in disuso da decenni. Con la crescente necessità di avere una stazione ferroviaria adeguata alle necessità di una città in evoluzione, venne decisa la costruzione di una nuova Stazione Centrale già nei primi decenni del Novecento. Causa la Prima Guerra Mondiale e varie vicissitudini dei progetti, finalmente all’inizio degli anni Trenta venne inaugurata la nuova struttura, su progetto dell’architetto Ulisse Stacchini.

Nelle vicinanze si trova anche il quartiere della Maggiolina, che prende il nome da un’antica cascina demolita nel 1920 che sorgeva lungo il corso del Seveso. Il nome della cascina, già attestato insieme all’edificio nel XVI secolo, è di origine incerta: forse deriva dalla famiglia dei Maggiolini, antichi proprietari della cascina, setaioli venuti in quel periodo in Lombardia da Firenze. Agli inizi del Novecento, il termine Maggiolina era stato utilizzato come nome per il quartiere di villette sorto tra le Melchiorre Gioia (ad est), Stresa (a nord), Timavo (ad ovest) e Muzio (a sud), ben distinto quindi dal vicino Villaggio dei Giornalisti, sorto a partire dal 1911, a nord della circonvallazione esterna e a ovest della ferrovia. Nel quartiere insistono alcuni case particolari e la Villa Mirabello del XV secolo, dove è posizionata una copia della piccola fontana, esistente al castello Sforzesco, fortemente voluta da Luca Beltrami e di cui lo Stabilimento Artistico di Campi incaricato da Beltrami stesso, ne fece parecchie copie alcune delle quali ancora conservate a Milano come a villa Mirabello e via Lanzone e una copia a Seregno in piazza Martiri della Libertà.

La zona fa parte del Municipio 2 e del Nucleo di Identità Locale n.10 STAZIONE CENTRALE – PONTE SEVESO.
Nuclei sono stati creati per la gestione del Piano di Governo del territorio e sono disegnati secondo le vocazioni dei quartieri, le loro centralità locali, il tessuto edilizio ed infine la morfologia urbana. Importanti per inquadrare interventi e progetti.

Caratteristiche tecniche

Le due fontane a perdere, di cui una in disuso, gemelle, sono di stile classicheggiante, a bacini sovrapposti: sono costituite da un gruppo di 12 anfore, da ognuna delle quali fuoriesce uno zampillo; in cima ad esse sprizza un pennacchio di zampilli; l’acqua si raccoglie in una coppa sorretta da un piedistallo scanalato e tracima in una seconda vasca rotonda, sottostante. Le anfore sono in granito rosso di Baveno, mentre la vasca è rivestita in mosaico verde, con bordo in pietra rosa.

 Vincoli

Vincolate dalla Sopraintendenza ai Beni Architettonici.

 Progetto

Progetto del 1938 dell’architetto Renzo Gerla, dipendente del Comune di Milano.

 Visite ed informazioni

Le fontane sono  visitabili in qualsiasi momento, in quanto sono ubicate nella piazza a lato della Stazione Centrale.


History

The fountains are located at the opposite ends of a public garden on top of circular steps, surrounded by benches. On one side is the Central Station on the other a cloister with chapel, remains of the Pozzobenelli farmhouse (dated fifteenth century and re-established in 1907).

Technical features

The two fountains are twins and one of the two is out of order. Made in a classical style with overlapping basins, they are made up of a group of twelve amphorae from which the water flows. The water then collects in a cup supported by a pedestal and then falls into a second tank below. The amphorae are made by red Baveno granite, the tub is covered with green mosaic with a pink stone border.

Bound

It is subject to the supervision of Superintendence for Architectural Heritage.

Project

The project is dated 1938 by the architect Renzo Gerla.

Visits

Always available.