Fontana – Cimitero di Lambrate

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foto del Comune di Milano

Storia –  Caratteristiche tecniche – Vincoli – Progetto – Visite

 Storia e contesto territoriale

Posizionata in piazza Caduti e Dispersi in Russia all’ingresso del Cimitero di Lambrate la fontana è costituita da tre vasche, quella centrale presenta un’ulteriore vasca circolare sospesa. L’acqua stramazza frontalmente lungo una scalinata che completa l’impianto planimetrico.

Il contesto

Il Cimitero di Lambrate che in origine era  cimitero del piccolo borgo  di Lambrate, è rimasto sostanzialmente immutato fino agli anni settanta, fu poi ingrandito e destinato a servire l’area nord-est della città. Si estende su un’area di 230.000 m² con un’ampia superficie a verde (circa 30.000 m²).

Lambrate era un comune a ridosso di Milano, poi inglobato insieme ad altri nel 1923. Probabilmente di origine romana, il cui nome deriva dal fiume sul quale si trovava il gruppo di case con una stazione di rifornimento militare, citata da Plinio il Vecchio, ossia il Lambro, cioè “pescoso”, o “limpido”. Centro diventato importante nel corso dei secoli, individuato come luogo di culto, industriale e sociale, venne anche scelto per la costruzione di alcune ville di delizia. La storia del borgo è lunga e articolata e sono rimaste molti monumenti e cascine a ricordarla.

Il Parco del Lambro  è uno dei più grandi della città di Milano. Il progetto originale di Enrico Casiraghi si poneva l’obiettivo di riprodurre una sintesi del tipico paesaggio lombardo, dalla collina alla pianura ricca di acque e dalla vegetazione tipica dei diversi ambienti: la collina con le valli e due piccoli laghi, la pianura intersecata dal fiume e da innumerevoli rogge immissarie ed emissarie; boschi di querce e carpini bianchi, salici lungo le sponde, cascine con prati irrigui e arativi.
Il parco è attraversato dal torrente Lambro, lungo circa 130 km, che nasce nel Triangolo Lariano e sfocia nel Po all’altezza di Orio Litta. Uno dei corsi d’acqua lombardi che ha subito prepotentemente l’impatto antropico sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, regimato causa l’intensa urbanizzazione del suo bacino imbrifero. Emblema, di fatto,  della pessima gestione sempre emergenziale delle acque nel territorio padano, soprattutto a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso. Il recupero, da più parti auspicato, ma di difficilissima attuazione, è sostenuto soprattutto da Associazioni che fanno riferimento ai residenti nei comuni rivieraschi.

San Gregorio Vecchio, borgo antico che prima dell’annessione nel comune di Milano venne aggregato a Lambrate. Sopravvive una cascina, ora di proprietà di una cooperativa sociale.

L’antico borgo delle Rottole era un piccolo borgo agricolo, appartenente ai Corpi Santi di Porta Venezia che si sviluppava sulla strada che dal Rondò di Loreto, attraversava il borgo, per poi dirigersi verso Crescenzago e, di là, verso Bergamo. Il borgo, che si sviluppava attorno alla chiesa medievale di San Carlo alle Rottole, è rimasto agricolo fino alla prima metà del XX secolo, periodo durante il quale ha vissuto una forte fase di espansione.

La zona fa parte del Municipio 3 e del Nucleo di Identità Locale n.18 CIMIANO-ROTTOLE-QUARTIERE FELTRE.
Nuclei sono stati creati per la gestione del Piano di Governo del territorio e sono disegnati secondo le vocazioni dei quartieri, le loro centralità locali, il tessuto edilizio ed infine la morfologia urbana. Importanti per inquadrare interventi e progetti.

 Caratteristiche tecniche

Fontana a ricircolo di circa 475 mq  realizzata in cemento decorativo rosso.

 Vincoli

Nessun vincolo

 Progetto

Costruita negli anni 40 del secolo scorso.

 Visite ed informazioni

Essendo posizionata all’interno del Cimitero di Lambrate è visitabile solo durante l’apertura al pubblico del cimitero stesso.